GRAZIE
MOTHER!
Di Michela Bricout
Ho conosciuto Madre Teresa due anni fa durante un'esperienza
di volontariato a Calcutta e il suo ricordo è vivo nel mio cuore. La
incontravamo tutte le sere durante l'adorazione eucaristica comunitaria, in
quei momenti quante volte la nostra attenzione era rivolta a lei e non a nostro
Signore ..., lei ci richiamava dolcemente facendoci portare una corona del rosario
e riprendeva la preghiera davanti al tabernacolo, in atteggiamento di completo
abbandono nelle mani di Dio mentre il suo viso irradiava la gioia e l'amore
di Cristo.
Lo stesso viso si contraeva quando qualcuno si inchinava per baciarle i piedi
o quando qualcuno le regalava una collana di fiori freschi (in India queste
collane vengono offerte agli Dei). Madre Teresa rifiutava questi gesti di venerazione
nei suoi confronti, indicando umilmente il Crocifisso, come sbocco di ogni offerta.
Quando una sorella cercava di aiutarla per gli spostamenti lei non accettava
serenamente, spesso aveva dei gesti di stizza, la sua umanità si manifestava,
moralmente Madre Teresa aveva ancora tanto da dare ma il suo fisico non glielo
permetteva più. Anche per lei non sempre era facile accettare con gioia
quello che Gesù ci dà.
Ora Madre Teresa di Calcutta è morta lasciando un vuoto incolmabile nel
cuore di tutti i suoi poveri che vedevano in lei una santa. Ma la stessa piccola
grande suora ci ricordava ogni momento che la santità non è
un dovere di pochi: è un dovere di tutti, e inoltre: la santità
consiste nel lasciare che Dio viva la sua vita in noi, facendo ciò che
piace a Lui, consiste nell'accettare con un sorriso quello che Gesù ci
dà. Consiste nell'accettare e seguire la volontà di Dio. Quindi
la santità è anche per me, per la mia vita e per la mia persona.
La strada è molto lunga ma non mi spaventa perché: Il primo
passo sulla strada verso la santità è la volontà di diventare
santi.
lo sarò eternamente grata a Dio per avermi concesso la grazia di conoscere
Madre Teresa, lei ha rappresentato certamente la personificazione vivente del
Vangelo d'amore di Cristo, si è fatta azione vivente dell'amore di Cristo.
Ora il suo corpo è morto ma la sua anima è viva, e se il mondo
ha perso una donna santa il cielo ha acquistato una fonte inesauribile di preghiera,
pensiamo a tutto quello che è riuscita a fare sulla terra da viva e immaginiamo
quello che potrà fare ora aiutando il Padre Celeste a cui lei ha sempre
guardato con infinito amore.
Non sono triste
per la sua morte, so che non potrò più incontrarla, che nessuno
potrà più vedere il suo sguardo d'amore, ma so che ora lei è
felice. Parlando della morte diceva: "Morire è tornare a casa;
eppure la gente ha paura di quello che può capitare, e allora non vogliono
morire. (...) C'è però anche il dubbio di coscienza: " Forse
avrei potuto farlo meglio". Quasi sempre si muore come si è vissuto.
La morte altro non è che continuazione della vita, completamento della
vita, è il corpo umano che si arrende. Ma il cuore e l'anima vivono per
sempre. Non muoiono."
L'incontro con Madre Teresa ha certamente cambiato la mia vita, soprattutto
per il suo modo di guardare a Dio che è lo stesso con cui guardava i
suoi malati che è lo stesso con cui ha guardato me quando l'ho incontrata
a Calcutta. Era uno sguardo di amore e di gioia che ti abbracciava. Era o meglio
è una Santa che ha combattuto contro i mali della gente servendosi anche
di tutti i mezzi di comunicazione di massa per farsi pubblicità, peccato
che spesso veniva tralasciato il suo messaggio più importante, il messaggio
che la animava: "Amatevi l'uno l'altro come io ho amato voi" e ancora
"Ogni volta che avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più
piccoli, l'avrete fatto a me" (Mt 25,45)". Sono queste poche parole
l'origine di tutto l'amore che lei ha saputo dare durante la sua vita, ma come
possiamo noi dare anche solo una minima parte dell'amore che lei ha dato? A
Calcutta l'invito era chiaro, lo sono soltanto una povera donna che prega. Pregando,
il Signore Gesù mi ha riempito il cuore di amore e così ho potuto
amare i poveri con l'amore di Dio, Pregate anche voi, e Dio vi riempirà
il cuore di amore e così potrete vedere bene i poveri che avete attorno
e potrete amarli con il cuore di Dio! Chi non ha provato la grazia di sapere
cosa vuol dire pregare veramente, e di sapere cosa si ottiene con la preghiera
non può capire questa frase. Questo è uno dei fattori per cui
veniva criticata Madre Teresa, dicono che pregava lasciando i bambini e i malati
tra grosse sofferenze, nessuno si è chiesto per chi stava pregando in
quel momento e se avrebbe potuto fare qualcosa d'altro per i suoi assistiti,
nessuno ha pensato che è dalla preghiera che le suore traggono la forza
per lavorare. lo ho lavorato in un orfanotrofio dove su 357 bambini quelli non
malati erano forse 50 tutti gli altri avevano la tubercolosi, la scabbia, le
pulci, ecc. Tanti bambini si lamentavano continuamente ma io non ha mai visto
le suore che li lasciavano soli, che li abbandonavano. A chi invece accusa madre
Teresa di non aver saputo organizzare nelle sue case una vera e propria assistenza
sanitaria posso rispondere che hanno senza dubbio ragione, io quando lavavo
i bambini li pulivo tutti con la stessa spugna, le suore pulivano i bambini
che avevano la scabbia usando una spugna con una parte abrasiva (tipo quella
che noi usiamo in cucina), non ci sono i pannolini usa e getta (tranne quando
i bambini uscivano con la futura famiglia di adozione) e quelli di stoffa non
vengono di certo bolliti con il disinfettante, ecc. Tutto queste cose da noi
verrebbero definite come una totale mancanza di assistenza sanitaria ma a Calcutta
invece no, la vita in strada ti porta ad un degrado tale che avere l'assistenza
che ti danno le Suore missionarie della carità è già un
miracolo. Un giorno un uomo raccolto da una fogna aperta e condotto alla casa
dei morenti ha detto: "Ho vissuto come un animale nella strada ed ora sto
per morire come un angelo amato ed assistito". Ecco il miracolo di Madre
Teresa: preghiera e amore. Risollevare gli ultimi, a volte per il loro ultimo
cammino, ma nella dignità.
Il mio modo di guardare gli altri è cambiato, non è sempre facile,
se a Calcutta c'erano i vermi che mangiavano la carne delle persone qui ci sono
l'odio, l'invidia e la cattiveria che corrodono il cuore delle persone rendendole
dure, togliendoli ogni speranza. La sua vita e la sua morte ma soprattutto la
sua devozione a Cristo mi sono d'esempio come la vita, la morte e la resurrezione
di Gesù. Che per noi, per me, per la nostra salvezza è morto in
Croce.